Cosa offriamo
I soci di Oltrepassando, supportati da percorsi formativi ed esperienziali ad hoc, sono in grado di condurre/gestire:
I cerimonieri funebri dell’associazione allestiscono insieme ai famigliari uno o più momenti di saluto personalizzato del defunto presso l’abitazione, la chiesa, la casa del commiato o il tempio crematorio, prestando attenzione alle sue sensibilità culturali, religiose ed estetiche. La scelta delle parole e del rito più consoni alla personalità del defunto sono una forma di accompagnamento all’ultimo saluto con cui onorarlo e ricordarlo nel momento del distacco.
Sono cicli di colloqui con cui counselor e psicologi sostengono umanamente i dolenti e i loro familiari nei passaggi precedenti, contemporanei e successivi alla perdita. Si tratta di momenti in cui le persone possono chiedere un aiuto per far fronte al senso di smarrimento, vulnerabilità, solitudine e dolore che stanno vivendo.
Il ritrovarsi a parlare tra persone che vivono le stesse paure o le medesime perdite può diventare un’occasione in cui sentirsi meno soli, accolti e compresi nel proprio dolore ma nel contempo anche utili nel lenire le ferite degli altri. Questo processo di auto-mutuo-aiuto è garantito da facilitatori esperti che hanno vissuto esperienze analoghe e sono in grado di mettere a disposizione il proprio sapere per esperienza.
L’incontro con la propria morte o quella dei propri cari pone di fronte all’irrimediabilità della finitudine umana. Sono sempre di più gli studiosi che convergono nel ritenere che rimuovere la consapevolezza della propria finitudine abbia risvolti insani sul piano psicologico, sociale e spirituale-esistenziale. Per questa ragione in molti paesi, soprattutto anglosassoni, è diffusa la pratica di gruppi dove le persone riflettono autobiograficamente sul senso dell’esistenza, esplorando percorsi di autoconoscenza che aiutano a prendere coscienza delle proprie risorse e della necessità di una vita “alleggerita” da illusioni superflue. Per imparare a vivere è necessario imparare a morire. Ma vale anche il contrario: per imparare a morire è necessario imparare a vivere. Per farlo l’associazione offre dei percorsi attraverso la scrittura (autobiografia, terapia della dignità) o lo psicodramma.
Nella società attuale è sempre più frequente l’eventualità di persone anziane, con fragilità psicologica o psichiatrica, senza tetto che muoiono in totale solitudine. Per garantire anche a queste persone la dignità dei defunti l’associazione partecipa ai “funerali di povertà” organizzati dalle amministrazioni comunali, sia presenziando alle celebrazioni religiose sia organizzando autonomamente delle celebrazioni in onore di queste persone anonime e sole.